Sulle pensioni, per la Corte dei conti della Campania è incostituzionale il blocco della perequazione ripreso dalla legge di bilancio 2023 per gli assegni medio-alti (5 volte superiori al minimo INPS) per violazione dei artt. 3, 36, 38 della Costituzione. L'associazione europea Radamante avvia la pre-adesione ai ricorsi fornendo una specifica diffida per interrompere la prescrizione in attesa della decisione della Consulta e recuperare la differenza spettanti rispetto ai criteri stabiliti dalla legge 388/2000, riconosciuto nel 2022 dopo anni di blocco.

Se in passato come ha ricordato il giudice estensore, la stessa Corte costituzionale ha più volte coperto la mancata perequazione degli assegni medio alti, dopo lo sblocco del 2022 in cui gli assegni sono ritornati alle previsioni normative del 2000 (90% fino a 5 volte, 75% superiore a 5 volte assegno minimo) la legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, comma 309 per il 2023 ha riconosciuto la rivalutazione automatica al 100% per il trattamento pari o inferiore a quattro volte il trattamento minimo INPS (come per la legge 388/ 2000) poi discostandosi operando una nuova riduzione degli assegni medio-alti, rispettivamente dell'85%, 53%, 47% e 37% per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS, superiori a cinque volte e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS, superiori a sei volte e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS, superiori a otto volte e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS, fino al riconoscimento della rivalutazione nella misura del 32 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS.

Tale misura non sarebbe giustificata oggettivamente da interventi di natura fiscale e finanziaria urgenti tali da rendere comprimibile i diritti acquisiti come avvenuto per il passato, come sarebbe facile leggere dal dossier di accompagnamento della norma.

Ragion per cui il Giudice ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art.1, comma 309 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 con riferimento agli articoli 3, 36 e 38 Cost. con rimessione degli atti alla Corte costituzionale.

Nell'attesa Ufficio Legale di Radamante ha attivato la pre-adesione gratuita per ottenere la rivalutazione degli assegni 5 volte superiori al minimo INPS a decorrere dal 2023 e mette a disposizione degli iscritti una specifica diffida per interrompere la prescrizione.

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Ordinanza n. 185 dell'11 settembre 2024 della Corte dei conti - Sezione giurisdizionale per la Regione Campania, sul ricorso proposto da N. A. contro Istituto nazionale della previdenza sociale - INPS. Previdenza - Pensioni - Previsione che riconosce nell'anno 2023 una rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo di proporzionalità stabilito dall'art. 34, comma 1, della legge n. 448 del 1998, applicando all'intero importo dell'assegno pensionistico una percentuale progressivamente ridotta, corrispondente alla fascia in cui ricade l'importo del trattamento. - Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025), art. 1, comma 309. (24C00225) (GU 1a Serie Speciale - Corte costituzionale n.42 del 16-10-2024)

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https://radamante.org/iscrizione-ricorsi/pensioni?view=ricorso&id=65:rivalutazione-assegni-4-volte-superiori-al-minimo-inps&cid=59:pensioni