Stamani mobilitazione per i pensionati scesi in piazza a Roma per manifestare contro i proclami gialloverdi: si sentono traditi poiché la legge Fornero non è stata cancellata, le minime non sono salite tutte a 780 euro. E il prelievo sugli assegni deciso dall’esecutivo vale 3,6 miliardi in tre anni. Radamante, associazione europea, sta valutando un maxi ricorso.

 

Oggi sono scesi in piazza i pensionati per manifestare contro promesse del Governo; infatti, come riporta La Repubblica, poiché traditi da Quota 100, stanno protestando. Sono infatti state “disattese le promesse gialloverdi: la legge Fornero non è stata cancellata, le minime non sono salite tutte a 780 euro. E il prelievo sugli assegni deciso dall’esecutivo vale 3,6 miliardi in tre anni”.

Per questo dunque i pensionati sono arrabbiati. Delusi da un governo che aveva promesso tanto, forse troppo. Di abolire la legge Fornero. Di alzare tutte le minime e gli assegni di invalidità a 780 euro. Di non fare ancora cassa con le pensioni. Di aiutare le donne e chi si è rotto la schiena sulle impalcature o in fabbrica e ha tanti buchi nei contributi che sbarrano la strada del riposo”. Ciò ha portato a far scendere in piazza San Giovanni a Roma gli scioperanti e far sentire la propria voce sulle ingiustizie.

Lo studio legale di Radamante, associazione europea, sta in queste ore valutando un maxi ricorso sul fronte pensioni, viste le molte richieste giunte. A breve i dettagli.